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autore
brano
 
Cicerone
De Natura Deorum, I, 75
 
originale
 
[75] Illud video pugnare te, species ut quaedam sit deorum, quae nihil concreti habeat, nihil solidi, nihil expressi, nihil eminentis, sitque pura, levis, perlucida. Dicemus igitur idem quod in Venere Coa: corpus illud non est, sed simile corporis, nec ille fusus et candore mixtus rubor sanguis est, sed quaedam sanguinis similitudo; sic in Epicureo deo non rem, sed similitudines esse rerum. Fac id, quod ne intellegi quidem potest, mihi esse persuasum; cedo mihi istorum adumbratorum deorum liniamenta atque formas.
 
traduzione
 
75. Vedo che i tuoi sforzi tendono a presentarci una sostanza divina che sia priva di ogni solidit? e concretezza materiale, di ogni definito ed evidente aspetto esteriore, che sia pura, leggera, trasparente. Per essa potremo dunque usare le stesse espressioni che per la Venere di Coo: ? quello non ? un corpo, ma assomiglia ad un corpo, e quel rossore diffuso misto al candore non ? sangue ma qualcosa che assomiglia al sangue ?. Allo stesso modo nel dio di Epicuro non v'? realt? ma una sembianza di realt?. Ma ammettiamo pure che io riesca a convincermi di ci? che va al di l? di ogni possibile comprensione; tu per? parlami della forma e dell'aspetto esteriore di queste nebulose divinit
 

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